ATTIVITA' & VISITE CULTURALI
Visite Culturali e Attività Sportive
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Il Lago di Martignano
Attività a Martignano
Riserva Naturale + _
E’ una riserva naturale assolutamente incontaminata protetta dalle rigide disposizioni del Parco Naturale dei 2 laghi. E’ una tappa obbligata per gli amanti del trekking e della canoa. Sul lago non esistono strade ed è raggiungibile lasciando l’auto al parcheggio sul altopiano di Anguillara a meno di un kilometro dal lago al costo di 4 euro per l’intera giornata, è a disposizione per chi lo voglia una navetta gratuita. I lidi affittano ombrelloni e lettini ma anche pedalò, canoe e barche a vela. Nessuna barca a motore è ammessa nel lago e nessuno scarico vi fluisce; l’acqua è quindi assolutamente limpida e pura. Sulle spiaggia del lago diversi chioschi con drink e musica e, alla fine della spiaggia, un chiosco, chiamato Lucignolo, con ogni sorta di piatti salutisti e carne alla brace.
Il Lago di Bracciano
Il lago di Bracciano
Attività a Bracciano + _
La sua grande ampiezza, oltre i 55 km quadrati, lo rende uno dei laghi più grandi del Lazio e dell’Italia. Questa meta a pochi km da Roma, potrebbe essere l’ideale per svagarsi un po’. Su questo lago si affacciano da secoli tre cittadine poste due sulla sponda meridionale e una su quella settentrionale e sono rispettivamente: Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano. Anticamente questo lago aveva un altro nome ed era chiamato sabatino, proprio per i Monti Sabatini che lo costeggiano e che hanno dato una parte del nome anche alla città di Anguillara. Il lago è anche uno dei più profondi in Italia – nel Lazio è secondo solo a quello di Albano – e al suo interno vivono numerose specie di pesci, che negli ultimi anni hanno prolificato grazie anche all’istituzione del Parco Regionale di Bracciano – Martignano.
Bracciano, Anguillara e Trevignano
Attività a Bracciano, Anguillara e Trevignano
Il lago di Bracciano + _
La sua grande ampiezza, oltre i 55 km quadrati, lo rende uno dei laghi più grandi del Lazio e dell’Italia. Questa meta a pochi km da Roma, potrebbe essere l’ideale per svagarsi un po’. Su questo lago si affacciano da secoli tre cittadine poste due sulla sponda meridionale e una su quella settentrionale e sono rispettivamente: Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano. Anticamente questo lago aveva un altro nome ed era chiamato sabatino, proprio per i Monti Sabatini che lo costeggiano e che hanno dato una parte del nome anche alla città di Anguillara. Il lago è anche uno dei più profondi in Italia – nel Lazio è secondo solo a quello di Albano – e al suo interno vivono numerose specie di pesci, che negli ultimi anni hanno prolificato grazie anche all’istituzione del Parco Regionale di Bracciano – Martignano.
Le tre città del lago, cosa non perdersi + _
Partendo dalla città che dà il nome al lago ovviamente non si può prescindere dall’andare a vedere il Castello Orsini Odescalchi, perfettamente conservato e risalente al 1200. Questa fortezza domina il lago, su cui si ha una vista splendida e ad oggi è famoso anche per le cerimonie pubbliche e private che si possono svolgere al suo interno. Il borgo medievale di Anguillara Sabazia invece è famoso per il suo aspetto medievale molto ben conservato e per essere stato il set di numerosi film. Questo comune inoltre è famoso perché all’interno del suo territorio è stato ritrovato un villaggio molto ben conservato risalente a addirittura al 5700 a. C. in epoca neolitica! Infine Trevignano Romano, anche lui dominato dai ruderi di un’antica rocca degli Orsini e che conserva ancora l’aspetto di antico borgo medievale di pescatori.
La natura intorno al lago + _
Per coloro che invece vogliono vivere la rigogliosa natura tutta intorno al lago, in questa zona sono presenti vari parchi che tutelano angoli veramente straordinari e unici.
La valle del Treja
Attività alle Valle del Treja
La valle del Treja + _
Il Treja è un modesto corso d'acqua che sorge dai monti Sabatini per confluire nel Tevere all'altezza di Civita Castellana. Sono circa 30 km di percorso nei quali attraversa una campagna in buona parte coltivata, ma le acque nel tempo hanno creato un mondo ancora selvatico: è quello delle forre, scavate nei teneri tufi dell'antico vulcano sabatino.
Storia + _
Istituita con L.R. 22 settembre 1982, n. 43 (B.U.R. 9 ottobre 1982, n. 28), l'area protetta si estende su 628 ettari nel territorio dei Comuni di Calcata e Mazzano Romano. E' quello dei boschi l'ambiente più rappresentato, un nastro verde che seguendo il corso d'acqua serpeggia nella campagna circostante. I confini del parco comprendono generalmente le fasce ripariali fino a poche centinaia di metri di profondità verso l'interno, prendendo più respiro nel settore centrale ad abbracciare le alture di Pizzopiede e di Monte Li Santi appena a sud di Calcata. Qui confluiscono nel fiume Treja due torrenti, il fosso della Mola e il fosso della Selva, che scorrono talvolta tra gole dalle pareti verticali. I centri storici di Calcata e Mazzano Romano sono le prime emergenze storico-artistiche del parco, ma numerose sono le testimonianze archeologiche tra cui quelle legate all'antico insediamento di Narce. Quanto alla biodiversità, flora e fauna presenti pure sono di tutto rispetto e annoverano specie anche rare, che trovano rifugio e tranquillità negli ambienti del parco.
Le cascate e il percorso di Monte Gelato
Attività alle cascate
LE CASCATE DI MONTE GELATO + _
IL complesso di Monte Gelato, con la torre medievale, l’antico mulino ad acqua, le cascate lungo il fiume Treja, uno dei luoghi più noti del Parco della Valle del Treja. Frequentato dall’uomo fin dall’eta preistorica (poi etrusca e romana), il sito conserva tracce dei molteplici insediamenti succedutisi nel tempo: dai resti di una villa romana del I Secolo, all’insediamento agricolo del Secolo VII dopo Cristo, al mulino ad acqua realizzato nell’800 e rimasto attivo fino agli anni ’60 del secolo scorso. Particolarmente amato dagli sceneggiatori di cinema e pubblicità, costituisce una naturale e privilegiata porta d’ingresso al Parco della Valle del Treja. L’effetto combinato dell’acqua gelata che scorre rapida tra i sassi e le gronde folte degli alberi a coprire il cielo, garantisce una passeggiata nel fresco pur nei giorni pi caldi dell’estate.
Nepi
L’antico borgo di Nepi
L’antico borgo di Nepi + _
L’antico borgo di Nepi, sorge su un promontorio tufaceo protetto naturalmente da due profondi canaloni. La città mostra il suo legame con l’acqua sin dal nome; questo deriverebbe infatti dalla parola etrusca Nepa, che significa proprio acqua, proprio questo elemento è uno dei maggiori tesori della cittadina, famosa in tutto il mondo per l’ACQUA DI NEPI, l’effervescente minerale che porta il suo nome. Cittadina ricca di storia colpisce per l’aspetto imponente delle mura farnesiane che la circondano. Secondo la leggenda è stata fondata 458 prima di Roma da Termo Larte. Il Rinascimento è stata un’epoca gloriosa per la città al centro delle lotte tra le famiglie Borgia, Della Rovere e Farnese.
Cosa vedere: + _
La Rocca dei Borgia dove ha vissuto Lucrezia Borgia. Acquedotto Romano, il Duomo di Nepi, il Palazzo Comunale, e la Catacomba di Santa Savinilla. Museo Civico Via Xlll Settembre, 1 Nepi. La cittadina è rinomata anche per le gustose specialità culinarie, il noto Pecorino Romano Dop e il Salame Cotto.
Il Borgo di Sutri
Sutri e il suo territorio rappresentano una delle mete più straordinarie della Tuscia sotto il profilo archeologico ed ambientale
Il centro storico + _
Interessanti e di un certo valore artistico sono gli edifici religiosi che possiamo ammirare nel centro storico. Tra questi spicca la Chiesa di Santa Maria Assunta risalente al XII
secolo e consacrata da papa Innocenzo III nel 1207.
Poi abbiamo la Chiesa di San Francesco fondata proprio dal santo di Assisi nel 1222, quella di San Silvestro in stile romanico e San Sebastiano edificata prima del XIII secolo.
Altre bellezze artistiche le possiamo ammirare visitando la Chiesa di San Rocco, la chiesa della Santissima Concezione del XVI secolo, la chiesa di Santa Maria del Tempio e la chiesa della Madonna del Parto.
Grande interesse archeologico riveste il suggestivo Anfiteatro Romano di Sutri. Un meraviglioso monumento, questo, di epoca romana risalente tra la fine del II secolo ed il I secolo.
Musei: + _
- Museo Palazzo Doebbing in Piazza del Duomo
- Museo del Patrimonium in Via Di porta Vecchia ,79.
Le origini misteriose di Sutri: la leggenda di Saturno + _
Le origini misteriose di Sutri: la leggenda di Saturno Secondo un’antichissima leggenda il primo re della penisola italica fu il Dio Saturno, padre di tutti gli dei e dei mitici Pelasgi, il quale stanziatosi nell’Italia centrale, vi fondò le città più antiche. Da qui la tradizione di Sutri vuole che anch’essa sia stata fondata da Saturno. Nello stemma sutrino compare ancora il dio a cavallo con un fascio di spighe dorate in mano che simboleggiano la fertilità di queste terre. 20 Km da Campagnano di Roma.
La Valle del Sorbo
con il Santuario della Madonna del Sorbo
VALLE DEL SORBO + _
La Valle del Sorbo, un patrimonio unico al mondo, si trova all’interno del Parco di Vejo tra i comuni di Campagnano e di Formello. Si sviluppa in una vallata che ospita ampi pascoli, circondata da boschi misti di querce ed è riconosciuta come sito di Importanza Comunitaria Europeo per la presenza dei caratteristici valloni tufacei solcati da torrenti e che ospitano una vasta fauna. Lungo i versanti collinari è caratterizzata da una vegetazione tipica degli ambienti freschi e umidi.
SANTUARIO MADONNA DEL SORBO + _
IL Santuario si trova al centro del Parco del Sorbo, sulla sommità di una rupe, lungo il tragitto dell’antica Via Francigena ne fa un luogo del tutto particolare. Fu abitato fin dal Medioevo e le prima notizie risalgono al 966 e fu proprietà prima del Monastero di San Paolo poi della famiglia nobiliare romana degli Orsini. Il culto mariano fu rinvigorito dal racconto dell’apparizione della Vergine Maria,all’interno del santuario si venera un’icona, chiamata Madonna del Sorbo, che è ritenuta miracolosa. Il santuario è costituito da un monastero e dalla chiesa.
Caprarola con il suo Palazzo Farnese
Attività a Caprarola
Siamo a Caprarola in provincia di Viterbo nel Lazio + _
Qui sorge ilPalazzo Farnese (o Villa Farnese), una delle più belle dimore tardo rinascimentali più importanti ed intriganti d'Europa. Fu costruito per la famiglia Farnese, opera insigne iniziata da Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassare Peruzzi ma terminata da Jacopo Barozzi, detto il Vignola Il complesso monumentale regolarmente visitabile dal 1973, è oggi affidato alla cura e alla gestione della Direzione Regionale Musei Lazio.
Indirizzi + _
Palazzo Farnese
Piazza Farnese, 1
01032 Caprarola (Vt)
Calcata
Calcata nella storia
Calcata + _
Cuore dell’Agro Falisco, lo scenario offerto dalla Valle del Treja, in particolare nel punto in cui sorge il borgo di Calcata, è considerato uno dei più incantevoli paesaggi laziali.Il piccolo borgo medievale si erge su uno sperone proteso nel vuoto.
Il periodo pre romano: + _
Le origini di Calcata, il cui stesso toponimo rimane un enigma,una civiltà culturalmente affine ma non assimilabile a quella etrusca e forse ancora più antica. Questa si diffuse in tutta la Tuscia Tiberina a partire dall’VIII secolo a. C.. A testimonianza di questo oscuro periodo rimangono innumerevoli resti sparsi nei dintorni di Calcata. Il nome di Calcata, tuttavia, compare per la prima volta molto più tardi, in un documento del 772-795, sotto il pontificato di Adriano I. Sono comunque visibili i ruderi di diversi insediamenti probabilmente alto medievali, come quello di Santa Maria, la cui torre mozza svetta su un’eminenza delle pareti rocciose che chiudono il Treja. Più tardi, nel Duecento, Calcata entrò nell’orbita della nobile famiglia degli Anguillara. Questi vi eressero un castello e la cinta muraria ma, data la posizione impervia e nascosta, rimase sempre ai margini delle vicende storiche.
Dall’abbandono alla rinascita: + _
Dopo una lunghissima solitudine, dagli anni ’30 del Novecento il paese iniziò a spopolarsi a causa dei frequenti crolli della fragile rupe tufacea. Nel frattempo, però, i calcatesi si trasferirono a circa 2 km di distanza, costruendo un piccolo centro moderno (Calcata Nuova). Ormai completamente abbandonata ed esposta ai cedimenti del terreno, Calcata fu allora chiamata il “paese che muore”. Un appellativo, questo, che allo stesso tempo era conferito alla più celebre Civita di Bagnoregio. Tuttavia, proprio grazie al suo fascino decadente e surreale, il borgo fantasma cominciò man mano a essere ripopolato da artisti, artigiani ed intellettuali a partire dagli anni ’60.
Cosa vedere: + _
Il Castello degli Anguillara, con la sua caratteristica torre ghibellina e la seicentesca Chiesa del SS. Nome di Gesù.
Museo Opera Bosco
Tel. +39 0761.58.80.48
Duomo di Campagnano
Attività a Campagnano
Storia di Campagnano di Roma + _
Campagnano, situato a circa 30 kilometri a Nord di Roma, stretto tra il Parco Naturale di Vejo e la campagna della Tuscia, è un antichissimo paese. I primi insediamenti risalgono all’età del bronzo (1500 a.C.) con successive stratificazioni archeologiche ed architettoniche etrusche, romane, poi alto-medievali e rinascimentali. Il paese, a 270 metri sul livello del mare, è circondato da una natura ancora assolutamente incontaminata, ricchissima di flora e fauna selvatiche anche rare, e protetta dal Parco di Vejo e dalla Riserva Naturale dei 2 Laghi. Ricco di storia già precedente alla dominazione romana, ancora adesso mostra ben conservati reperti archeologici di età Imperiale zona termale. Dal Medio Evo in poi è tappa della Via Francigena e feudo della nobile famiglia romana degli Orsini per poi passare, nel tardo Rinascimento, ai Chigi. Il centro storico ospita numerosi edifici e monumenti, civili e religiosi, di epoca medievale e rinascimentale, oltre a un delizioso e intatto borgo medievale.
Cosa fare e vedere a Campagnano di Roma + _
La Porta Romana costituisce l’accesso al centro storico attraversato da Corso Vittorio Emanuele (ex Borgo Paolino), battezzato sulla sinistra da Palazzo Venturi attualmente sede della Biblioteca Comunale e del Centro Culturale Permanente. Poco dopo s’apre Piazza Cesare Leonelli identificata dal Palazzo Municipale, edificato a fine Ottocento in stile gotico. Autodromo di Vallelunga “Piero Taruffi”- Via del Pavone Chiesa del Gonfalone con annessa torre dell’orologio ascrivibile a 1864 - Piazza Cesare Leonelli Fontana Secca - Piazza Fontana Secca Fontana dei Delfini , realizzata dal Vignola in forme barocche - Piazza Cesare Leonelli Collegiata di San Giovanni Battista Decollato risalente al 1515. Il campanile barocco è invece del 1602 e si mostra davvero maestoso - Via di San Giovanni MAP Museo Archeologico del Pellegrino - Piazza Regina Elena, 15
Il Santuario di Santa Maria del Sorbo (XI Sec.)si trova ubicato a 5 km dal paese. + _
Le Valli del Sorbo, uno dei luoghi incontaminati più spettacolari della provincia di Roma che la Comunità Europea ha voluto inserire nella lista dei SIC, Sito d’Interesse Comunitario. Via Francigena di Sigerico percorso di pellegrinaggio che si conclude a Roma passando prima da Campagnano.
La vita comunitaria è ricca di occasioni tradizionali e folkloristiche: + _
Il patrono della città, San Giovanni, è festeggiato il 29 agosto insieme a San Celestino con concerti, spettacoli di artisti di strada, gare ippiche, manifestazioni folkloristiche e artistiche, spettacoli pirotecnici. La "Festa del Baccanale" la prima domenica di maggio con degustazione di prodotti tipici (carciofi tra alla brace di vite, salsicce, formaggi e vino) e con la corsa dei somari, alla quale partecipano otto contrade. Sant’Antonio, il 17 gennaio con benedizione degli animali, giochi popolari tra le contrade e “scocciapilacce". Carnevale: sfilate dei carri e "Morte di Carnevale”. Ultimo sabato di maggio, Castello '85: festa del centro storico, stand gastronomici e ballo in piazza. Inoltre, ogni ultima domenica del mese per le vie del centro storico prende vita uno dei più importanti mercati dell'artigianato e dell’antiquariato del centro Italia: "Le Bancarelle di Campagnano", con oltre 280 espositori.
Terre dei Consoli Golf Club
Terre dei Consoli Golf Club
Dove si trova Terre dei Consoli + _
Terre dei Consoli Golf Club
Indirizzo: Via Terre dei consoli, 1 - 01030 Monterosi VT
Telefono. 0761 699888
Vulci
Attività a Vulci
Vulci + _
Una zona estremamente ricca di storia.
Vulci è un’antica città etrusca tra i comuni di Montalto di Castro e Canino,
nell’alta Tuscia, a poca distanza dal Mar Tirreno.
Il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci è l’esempio di perfetta fusione tra
elemento naturale e archeologia.
All’interno del Parco, in un terreno pianeggiante e incontaminato, è possibile
ammirare gli scavi archeologici dell’antica città e le belle tombe etrusche, tra
cui la Tomba François, la Tomba delle Iscrizioni ed il Tumulo della
Cuccumella.
È possibile scoprire tutte le meraviglie del Parco, i suoi colori, la sua
vegetazione e la Storia dei millenni passati.
Poco lontano dal Parco sorge il Castello dell’Abbadia che ospita il Museo
Nazionale Archeologico all’interno del quale sono esposti numerosi reperti
rinvenuti nelle numerose campagne di scavo sul territorio di Vulci.
Da qui, e in particolare dall’antico Ponte dell’Abbadia, detto anche Ponte del
Diavolo, si gode di una favolosa vista su tutto il territorio circostante, segnato
dal passaggio del fiume Fiora, che nel corso dei secoli ha scolpito la roccia
vulcanica tipica della Tuscia e ha dato vita al canyon che si scorge proprio al
di sotto del ponte.
Distanza chilometrica Campagnano di Roma RM - Montalto
di CastroVT 95,5 km
CIVITA DI BAGNOREGIO
“La città che muore”
CIVITA DI BAGNOREGIO + _
A circa 70 km da Campagnano nel cuore della Valle dei Calanchi sorge Civita di
Bagnoregio, un insolito borgo aggrappato alla cima di una collina tufacea. Non sorprende
il suo soprannome, la “Città che muore”: l’erosione del tufo rende incerto il futuro del borgo
e lo pone in balia dei fenomeni atmosferici.
Si tratta di un borgo unico che racchiude 2500 anni di storia; fondata dagli etruschi ha poi
attraversato varie dominazioni nel Medioevo per poi arricchirsi ulteriormente nel Rinascimento.
Civita di Bagnoregio è un borgo molto particolare e come tale non può che avere una via
di accesso insolita è collegato alla terra ferma soltanto da un lungo ponte di 300 metri
transitabile esclusivamente a piedi.
Cosa vedere: + _
Il Belvedere, il borgo, Porta di San Maria, Grotta di San Bonaventura, il Museo Geologico e delle
Frane, all’interno di Palazzo Alemanni.
Piazza San Donato su cui si affaccia una delle chiese più importanti della Tuscia Viterbese, le origini
dell’omonima chiesa romanica di San Donato risalgono al V secolo, qui sono custodite
opere davvero interessanti come lo splendido Crocifisso ligneo della scuola di Donatello,
e un affresco della scuola del Perugino.
La casa di Geppetto:
È un vecchio frantoio, ma all’ingresso è segnalato chiaramente “Casa di Geppetto”. È
proprio lì dentro infatti che sono state girate nel 2008 le scene del film Pinocchio. Ora è
diventata una casetta museo, dove all’interno si ammirano vecchi utensili e si ricordano le
scene più celebri della fiction.
Il borgo ospita durante le festività natalizie un vero presepe vivente con oltre 50 figuranti in
costume d’epoca, nella primavera-estate, un gran numero di eventi culturali, teatrali,
folkloristici e gastronomici.
Autodromo di Vallelunga
Autodromo di Vallelunga
VALLELUNGA: FORMULA1 E MOTOCICLISMO A CAMPAGNANO + _
Sul territorio di Campagnano si trova anche il famoso Autodromo di Vallelunga, circuito automobilistico e motociclistico; nato nel 1951, il tracciato è dal 1967 proprietà dell’Automobile Club d’Italia. Dal 2004 omologato per la Formula1 ed è usato come circuito di prova da diversi team internazionali Ferrari, Williams F1, Toyota F1 Team e BAR-Honda. D’inverno scendono in test anche categorie differenti come WTCC, Le Mans Series, FIA GT e Formula. Annualmente il circuito ospita la manifestazione di endurance “6 Ore di Vallelunga”. Disponibili anche una pista di 1.200 metri, destinata alle attività della Scuola Federale Rally ed una pista per SUV. Adiacente alla pista il Centro di Guida Sicura ACI-SARA con corsi di per automobili, moto, camion, caravan e camper. Sfrutta sistemi di simulazioni con muri d'acqua, superfici ad aderenza differenziata e sistemi idraulici per provocare la sbandata di ogni tipo di veicolo.